SPETTACOLI
*PAGINA IN AGGIORNAMENTO*

UOMINI LIBERI - AMBROGIO E AGOSTINO A MILANO
Serata speciale il 25 settembre
2021, realizzata in collaborazione con
Socrem, durante la quale il Cimitero Monumentale ha
ospitato Giacomo Poretti
e il MotoTeatro in ricordo di
tutti i milanesi che ci hanno lasciato per il Covid. Un
evento spettacolo con protagonisti lo straniero e la città
di Milano, che ha sempre spinto i suoi figli a riconoscere
la responsabilità del proprio talento, accompagnandoli a
comprendere il vero significato della libertà.




Domenica
14 Maggio 2017 è avvenuta la prima
esecuzione assoluta dell'opera, scritta appositamente da
Yuval Avital - compositore e musicista di fama
internazionale - per celebrare i 150 anni del
Cimitero Monumentale.

L'evento è stato presentato in forma
ufficiale alla città di Milano e alla stampa lunedì
8 maggio 2017 nella Sala Café Rouge del
Teatro Franco Parenti. Erano presenti
Andrée Ruth Shammah, direttore del Teatro
Franco Parenti, la nostra presidente Carla De
Bernardi
e, ovviamente, il compositore Yuval Avital.

Come descrivere
quest'opera? Ci è riuscito benissimo, secondo noi,
Giorgio Vitali che la presenta così:
L’Artista si è sempre posto e sempre si porrà di fronte
all’”Altro”: chiamandolo Mistero, Vuoto, Creazione, Non
noto, Infinito. O Morte: con la quale la grande Arte dialoga
da sempre. Ed un artista come Yuval Avital - che ha raccolto
nelle sue opere le voci del mondo, ha fuso arti figurative,
danza, musica colta e popolare e scienza ed ha narrato il
destino e la memoria dei popoli - non poteva non sentire la
necessità di dialogare con l’”Altro”.
E non poteva che aderire all’invito dell'associazione Amici
del Monumentale che, per celebrare i 150 anni di attività
dello storico Cimitero, gli ha proposto che questo “dialogo”
avvenisse all’interno di un luogo che è al tempo stesso
“museo all’aperto” e memoria di chi ha saputo con la propria
opera e la propria vita superare i limiti del tempo.
Ne è nato, con il sostegno di Fondazione Cariplo, Il Requiem
Monumentale, compiuto nella sua I parte. La sensibilità, il
cuore, e l’orecchio di Avital hanno colto gli elementi di
questo dialogare con l’ “Altro” e con la Morte che vibrano
negli spazi del Cimitero e li hanno riverberati nella
musica: la vita e la sua fine, la fugacità e l’eternità,
l’antico e il moderno. Fare propri questi elementi ed il
loro riverbero, svilupparli, amplificarli in ulteriori
domande o cullarli nel silenzio interiore sarà a discrezione
del fruitore.
Avital chiede solo di scegliere fra percezione dell’opera “a
cuore chiuso” o “a cuore aperto”: chiede di scegliere se
rimanere indifferenti, o farsi coinvolgere. Perché quel che
conta, e conta sempre in tutte le Arti, è il mutamento –
microscopico o grandissimo – o magari il turbamento che
l’Opera produce. Quanto all’atteggiamento nei confronti
delle opere di Avital, e di questo Requiem in particolare,
il termine “Ascolto” è riduttivo. Sia perché nella sua
storia d’Autore Suoni, Luogo, Gesto, Spazio e Sinergia fra
oggetti, arte e musica sono tutte componenti estetiche delle
creazioni. Sia perché - nello specifico - un conto è leggere
“Ed è Subito Sera”, di Salvatore Quasimodo come tante volte
abbiamo fatto. Un conto è viverla nella percezione che
Avital esprime in un’opera corale in 14 parti, immersa negli
spazi di un Luogo dove il riposo è voce, dove la morte
genera nuova Arte, dove il silenzio si affolla di ricordi,
presenze, malinconie, storia.
Ed ancora: un conto è pensare al Manzoni che abbiamo sempre
letto, ammirato o magari forzatamente studiato. Ed un conto
è farsi coinvolgere nel tragitto itinerante di “Foresta
Manzoni”, “un omaggio alla ricchezza del linguaggio e del
pensiero manzoniano, con rimandi sonori e testuali
all’estetica ottocentesca”.
Sono dunque questi i due momenti della I parte del Requiem:
“Ed è Subito Sera” e “Foresta Manzoni”.
Quasimodo e Manzoni, appunto, scelti fra le tantissime
grandi “presenze” del Luogo che è sacro ed umano al tempo
stesso. La prima risuonerà all’interno del Famedio, in un
ambiente “intimo e protetto”, sotto la direzione di
Francesco Grigolo. Come è nel suo stile compositivo la
scrittura varierà dal sussurro alla linea melodica
“infinita”, talvolta ritrovando il respiro della polifonia
alla coralità ottocentesca. In “Foresta Manzoni” - che
percorrerà il Viale Centrale del Monumentale suonata da una
banda di cento ottoni guidata da Gianmario Bonino e Sandro
Satanassi – i musicisti daranno vita ad una tessitura di
voci via via più fitta ed articolata che in un lento
crescendo, immergerà il pubblico nella spettacolare
complessità dell’opera.
Certo la “complessità” è cifra della scrittura musicale che
spesso disorienta il pubblico. Ma cosa è in realtà
“semplice” nell’arte? Solo l’apparenza. Ogni semplicità in
arte nasconde complessità, storie, domande, bellezze e
tormenti. E forse un merito di Avital è proprio quello di
aiutare a compiere il percorso inverso: partire dalla
ricchezza delle espressioni e da un’apparente complessità
(anche di linguaggi e di forme d’arte sovrapposte, come si è
detto) per tornare al “semplice”, all’essenziale. A quel
respiro di vita che in un Luogo come questo si può percepire
più che in qualsiasi altro luogo.

L’opera realizzata con il patrocinio del Comune di Milano,
del Consiglio di Regione Lombardia e con il Contributo di
Fondazione Cariplo, conduce gli spettatori in un viaggio
emozionale straordinario, ricco di mete intermedie che
esplorano tematiche contrapposte e complementari: la vita e
la morte, la fugacità e l’eternità, l’antico e il moderno.
Queste apparenti contraddizioni animano un ascolto “a cuore
chiuso” e uno “a cuore aperto”, due piani emotivi paralleli
il cui dialogo costante rivela allo stesso tempo la
fragilità e il mistero della pulsazione vitale.
La scelta degli spazi del Monumentale, vero museo a cielo
aperto, da sempre luogo di produzione artistica e musicale,
non è casuale: all’interno del Famedio, in un ambiente
intimo e protetto, un coro ha eseguito un’opera scritta per
14 parti vocali sotto la direzione di Francesco
Grigolo. Le parti hanno reso omaggio a Quasimodo
con “Ed è Subito Sera”, variando da sussurri a linee
melodiche “infinite”, dalla polifonia alla coralità
ottocentesca
(voci accompagnate da strumenti musicali, come nella
tradizione corale rinascimentale). L’opera di Avital,
dedicata a una delle più importanti poesie del Novecento, ha
rieccheggiato tra le alte pareti del Famedio, con rimandi
alla complessità infinita e solenne del mondo
rinascimentale, dove sacralità e teatralità si fondono in un
testo di valore assoluto, indagando il tema della fugacità
della vita.
In contemporaea, nel Viale Centrale del Monumentale, una
banda di cento ottoni guidata dal Maestro del Conservatorio
di Milano Gianmario Bonino, ha compiuto un
tragitto itinerante eseguendo “Foresta Manzoni”, un omaggio
alla ricchezza del linguaggio e del pensiero manzoniano, con
rimandi sonori e testuali all’estetica ottocentesca.
L’itinerario errante dei musicisti vuole essere metafora del
gioco tra tessiture di voci che si sovrappongono
continuamente, generando un intreccio sonoro che, in un
lento crescendo, immerge il pubblico nella spettacolare
complessità dell’opera.
Requiem Monumentale è un insieme di paradigmi dove la
liturgia, il mondo bandistico, l’arte sociale e l’arte
elettronica si incontrano, divenendo vettori estetici della
città.
Compositore, chitarrista e artista multimediale, Yuval
Avital è considerato uno tra i maggiori talenti italiani
della scena musicale contemporanea e sperimentale. Nato a
Gerusalemme nel 1977, vive a Milano. Le sue opere spaziano
da grandi eventi musicali per numerosi musicisti a
impegnative composizioni orchestrali e di musica da camera;
da opere icono-sonore, che includono musicisti classici ed
elementi multimediali insieme a tradizionali vettori di
culture antiche, a progetti altamente tecnologici che
coinvolgono scienziati, intelligenza artificiale ed
elaborazioni sonore dal vivo.
Con il patrocinio di:
Comune Milano, Consiglio regionale della Lombardia,
Fondazione dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della
Provincia di Milano, Fondazione Corriere della Sera.
Con il contibuto di: Fondazione Cariplo
In collaborazione con: Conservatorio G. Verdi Milano
Partner tecnico: MM
Media partner: Milano da Vedere e Radio Popolare
Produzione esecutiva: Magà Global Arts
Sviluppo e fundraising: Patrimonio Cultura
Un grazie particolare va a Fondazione Cariplo,
che con il suo contributo ci ha consentito
di tramutare in realtà questo bel sogno.

Con questo progetto abbiamo aderito alla campagna
E tu lo sai chi è un filantropo?


Orfeo, canta!
Spettacolo itinerante di
teatro, danza, musica e poesia attraverso il Cimitero
Monumentale
dai Sonetti a Orfeo di
Rainer Maria Rilke
Ideazione e regia Franco
Brambilla

Orfeo, canta!
è uno spettacolo ispirato a
I sonetti ad Orfeo di Rainer Maria Rilke,
poema funebre per una giovane danzatrice. Ideato e diretto
da Franco Brambilla, realizzato grazie alla collaborazione
delle associazioni Amici del Monumentale e
Statale9teatro, è un vero e
proprio viaggio nella cultura del Novecento tra arti visive,
poesia, musica, danza e teatro. A guidare il pubblico fra i
viali del Monumentale in sei affollatissime repliche* sono
stati Orfeo, il Dio del canto, ed una figura femminile,
Euridice, che si è sdoppiata di continuo: ora era danza, ora
poesia. La coreografa e danzatrice Lara Guidetti
ha attinto alle evocazioni dell'opera di Rilke e dal luogo e
dai monumenti del Museo a cielo aperto. Il lavoro degli
attori
Saverio Bari e Barbara Nicoli
è stato pressoché a contatto diretto con il pubblico, senza
nessuna "finzione teatrale". Prima ancora che attori, sono
stati corpi nello spazio, movimenti, gesti, voci, suoni,
divenendo quasi opere, come le sculture che abitano lo
spazio del Cimitero. La musica ha sottolineato i momenti
salienti, creando un vero e proprio percorso nel Novecento.
* 11, 12, 18, 19, 25 e 26 ottobre 2014.
Copyright © Ph. Sara Piloto
Il mito di Orfeo da sempre è il mito stesso della poesia,
esso ci parla di quella zona di frontiera tra la vita e la
morte, tra luce e oscurità, perdita e ritrovamento, ma
soprattutto ci parla del canto e della musica. Orfeo canta,
e con il suo canto, convince tutti ad assecondare il suo
desiderio, apre brecce nei monti, muove alberi, rende docili
belve feroci inducendole ad abbandonarsi all'ascolto della
sua musica.
Lo spettacolo è il risultato del lavoro di ricerca che
Franco Brambilla elabora da anni, insieme alla sua
compagnia, per spazi non teatrali, museali ed espositivi, da
La Triennale alla
Fondazione Mudima di Milano e al Museo del
900 dove nello scorso maggio si è tenuto, con
grande successo e partecipazione di pubblico, il primo
“studio” di Orfeo.
|
Con: |
Orfeo
|
Saverio
Bari |
Euridice |
Barbara
Nicoli |
Euridice - Danza e coreografia |
Lara
Guidetti |
Pianoforte |
Angelo Colletti |
Violino |
Andrea
Ruffilli |
Flauto
traverso |
Gloria
Uggeri |
Quartetto Marsia - Flauti dolci |
Claudio
Meroni, Martina Allievi, Angela Carta, Luisa Meroni.
|
Ensemble da camera Glass Armonico |
Direttore: Anita Dordoni
Soprani - Laura Canesi,
Eleonora Del Bono, Federica Valente.
Contralti - Anna Lancia,
Marcella Linguanti, Giovanna Pieraccini.
Tenori - Claudio
Castegnaro, Giovanni Oggioni, Dario Turri.
Bassi - Marco Castoldi,
Alessandro Sabato.
|
Coro Orfeo |
Direttore: Anita Dordoni
Bassi - Marco Castoldi,
Tiziano Lozza, Alberto Rigo, Alessandro Sabato,
Guido Sprocati, Adriano Tencati, Federico Polloni,
Jerome Potter, Alexander Rack.
Tenori - Doriano Alziati, Salvatore
Buono, Claudio Castegnaro, Daniele Maglie, Berman
Jacob, Andrew Ferdig, Giovanni Oggioni, Cristian
Pellegrini, Daniel Russel, Luca Saulle, Dario Turri,
Zhigia Zhang.
Contralti - Laura Arcelli, Pia De
Bartolo, Silvia Di Rienzo, Anna Lancia, Marcella
Linguanti, Anna Leoni, Chiara Madia, Giovanna
Pieraccini, Monica Simeoni, Anna Venegoni, Roberta
Zanuso, Viviana Zordan.
Soprani - Chantal Acchiardi, Simona
Bentivegna, Laura Canesi, Carlotta Casati, Benedetta
Del Carmine, Eleonora Del Bono, Micaela De Giuli,
Daniela Marti, Susanna De Negri, Pinuccia Fallica,
Lorena Guazzoni, Stefania Mercanti, Paola Ovatini,
Roberta Piloni, Mariagrazia Prestini, Federica
Valente.
|
Musiche |
Bruno Bettinelli, Eleonora Biscevic, Angelo
Colletti,
Claude Debussy,Hans-Martin Linde, Arvo Pärt, Eric
Whitacre |
Costumista |
Enza
Bianchini |
Sartoria |
Nunzia
Lazzaro |
Assistente alla regia |
Vlad
Scolari |
Organizzazione |
Amici del
Monumentale |
Ufficio
stampa |
Emma Treves |
 |
|